Japan Inspiration
Si tratta di una pubblicazione, che, guarda un po’, mi capita sempre sotto gli occhi e mi spinge a tornare a parlare di SASHIKO.
Lo cito perché ha avuto su di me un effetto ispirante, sul serio. L’autrice si firma Maria O, è tradotto dal giapponese al francese ed è molto curato nelle immagini, un po’ diverso dai soliti, bellissimi che si trovano in giro, ma che vogliono dire e far vedere tutto, proprio tutto. Una lettura attenta è stata molto positiva.
Abbiamo proposto più volte come Scuola Romana Quilting, degli incontri sul tema “Sashiko”.
Confesso che la mia conoscenza del Giappone e della sua lingua è molto limitato così non è il mio amore-interesse per le sue tradizioni e manifestazioni artistiche.
Ecco la mia proposta di oggi.
Non sarà una serie di conferenze sull’Arte giapponese che vi proporrò, ma un contatto e la conoscenza di un’arte tessile applicata alle cose e alle abitudini di tutti i giorni, qualcosa che loro fanno abitudinariamente ed esclusivamente a mano.
Andiamo per ordine.
Tutte, credo, ne sapete qualcosa: forse di più del “boro” che lo anticipa. Come credo conosciate almeno soltanto per nome l’artista Yoko Saito, che affascinata e conquistata dal patchwork americano-europeo l’ha trasformato in forme, colori e dimensioni, in qualcosa che non si scontrasse con lo stile della sua gente.
Di recente a Riccione Daniela Calebich ha tenuto un corso su questo, mostrando lo stile e raccontando ad una classe numerosissima, come lei stessa ne fosse rimasta affascinata al primo sguardo. So che molte di voi possono capire, e mi auguro che a molte altre venga la voglia di saperne di più.
Ora andiamo per gradi, la materia è vasta e merita attenzione.
Il SASHIKO, i giapponesi non pronunciano quella ‘i’ dove noi mettiamo l’accento, e questa già è una cosa da sapere per entrare nel vivo.
Le applicazioni sono infinite, dal quilt completo, al pittorico, alla realizzazione di oggetti, vestiti con disegni ricamati.
Ci limiteremo, visto che arriva l’estate a preparare qualcosa di semplice, qualcosa per apparecchiare la tavola, con pesci e fiori, come vuole la tradizione di quel mondo, senza dimenticare, mai, il ciliegio di cui si festeggia da adesso fino ad aprile la fioritura.
Alla proposta di oggetti vorrei aggiungere qualche dettaglio sulla scrittura vera e propria, che è davvero un’arte pittorica. Potremo fare qualche esercizio di scrittura “hiragana” bellissima se usata per decorare una tenda trasparente, o un segnalibro o un biglietto di auguri, un mondo di carta impreziosito dalla scrittura. Termino questa breve rassegna con il “furokishi”, potremmo paragonarlo ad un origami di stoffa. Un foulard ripiegato, non in modo casuale, per contenere un regalo ad una persona cara.
Per ora lancio questa proposta, un approccio a questo mondo che amo. Metterò a disposizione della Scuola e delle eventuali allieve tutti i materiali necessari per un breve corso di 3/5 incontri nel mese di marzo prossimo. Fate sapere la vostra disponibilità e concorderemo il giorno e l’orario.
Grazie dell’attenzione e ,spero, a presto.
Tullia Ferrero
Febbraio 2019