Il film del mese, gennaio
Care amiche cinefile e non, questa settimana il film scelto “HARRY TI PRESENTO SALLY”, indimenticabile, ci permette di ricordare una fase importante della lunga storia del quilting.
“When Harry met Sally”, USA 1989, regia di Bob Rainer, uno specialista nel genere ‘comedy’, una sceneggiatura davvero brillante di Nora Ephron. Meg Ryan e Billy Crystal, i protagonisti. La storia si snoda lungo molti anni.
I due protagonisti si incontrano, si scontrano e non si incontrano più, si ritrovano in una libreria scoprendo di essere amici, anche se lui non crede che un uomo e una donna possano essere amici, mai.
La storia continua finché diventano confidenti, lei sempre innamorata della persona sbagliata, lui un matrimonio finito alle spalle. Lei cambia pettinatura lui perde un po’ di capelli. C’è una scena diventata un cult: sono in un ristorante elegante di New York e Sally di fronte ad un incredulo e scettico Harry mima un orgasmo con realismo imbarazzante, tanto da far dire ad una distinta signora “…cameriere mi porti quello che ha preso la signora”.
La sequenza che ci interessa è quella di una telefonata che i due, ormai più che amici, usano scambiarsi a tutte le ore.
Lo schermo è diviso in due: a sinistra lui a destra lei, inquadratura fissa. Sono a letto, guardano alla tv e commentano il finale di “Casablanca”: lui disteso sotto una scialba imbottita, lei si copre invece con un quilt bellissimo, copia di uno famoso che risale ai primi del ‘900.
Si tratta di uno degli splendidi quilt di Marie Webster, una donna coraggiosa, la prima a scrivere un libro sulla storia del Quilt e di come si costruisce un progetto. Sappiamo di che parlo. Una donna importante che addolcì lo stile un po’ duro e a volte grezz delle quilter che l’avevano preceduta e mutò drasticamente l’immagine e la diffusione di questo lavoro. Creò il “kit”. Colori più tenui e copie assolutamente perfette di esemplari floreali inseriti con la tecnica dell’appliqué. Le riviste di Cucito in USA se ne appropriarono e il suo nome divenne un marchio.
È stata la prima, appassionata di quilting, che in questo libro raccolse la storia di un mondo di arte tessile, che apparteneva alle donne, e negli Usa, creava molte risorse economiche proprio per loro.
Abbiamo scritto molto, qualche anno fa, su Marie e ve la riproporremo, come dire, ha inventato tutto? Ha raccolto tutte le informazioni disponibili e fornito a tutti una possibilità di apprendere e realizzare un quilt, fornendo tutte le nozioni necessarie alla sua pratica.
Bastava entrare in una merceria e potevi trovare un modello di un appliquè, modelli precisi per una forma geometrica, tutti i templates che volevi.
Una vera rivoluzione.
Torniamo al film. L’ho rivisto casualmente un po’ di giorni fa e mi ha colpito, perché conserva ancora la sua verve dinamica, umoristica e tanto ironica.
È logico, c’è il lieto fine; non si può resistere al fascino divertente di Harry e Sally capisce che è lui … il vero amore.
Vi mostriamo la sequenza e alcune immagini del quilt ideati da Marie Webster tratte dalla “American Quilts in the Modern Age, 1870-1940”, edito dall’Università del Nebraska, con la collaborazione della Fondazione Getty ed altro, perché oltre Oceano questa è ARTE.
I “Poppy and Tulip Quilts” furono una specialità di Marie, le girandole di fiori nei colori tenui più vicini alla realtà.
Le sue eredi, qui vediamo una nipote, si riuniscono in Guild e ripropongono questo storico quilt anni ‘30, come quello che compare nel film. Sempre loro hanno scritto un libro di memorie sulla loro antenata.
Un Quilt ‘non finito, messo on-line per chi volesse offrirsi di finirlo, solo 4 blocchi e i colori col tempo si sono sbiaditi.
Andate a rivedere “Harry ti presento Sally”, perché c’è un’altra scena, un’altra telefonata, questa volta diurna in cui possiamo ammirare quel quilt e mi sono sempre chiesta, con un pizzico di invidia, se non fosse proprietà di Meg Ryan.
Pubblicato su www.artemorbida.com